Categoria: Favole
“Qui si alloggia gratuitamente”. La fiaba della Fanciulla senza mani.
“Un mugnaio era caduto poco a poco in miseria e non aveva più che il suo mulino e, dietro, un grosso melo. Un giorno, che era andato a fare legna nel bosco, gli si avvicinò un vecchio che non aveva mai visto, e gli disse – Perché ti affanni a spaccar legna? Io ti farò ricco, se mi prometti quel che c’è dietro il tuo mulino. […] Quando il mugnaio arrivò a casa, sua moglie gli andò incontro e gli chiese: – […] come è piovuta in casa nostra questa improvvisa ricchezza?[…] – Da uno sconosciuto, che ho incontrato nel bosco e che mi ha promesso grandi tesori; in cambio, mi sono impegnato per iscritto a cedergli quel che c’è dietro il mulino: possiamo ben dargli il grosso melo! – Ah marito, – disse la donna spaventata, – Era il diavolo! Non intendeva il melo, ma nostra figlia, che spazzava dietro il mulino.”
Perché sentiamo l’istinto di narrare? A che ci servono le storie?
Perché sentiamo l’istinto di narrare? A che ci servono le storie? La risposta è molto complessa e ogni capitolo aggiunge un tassello argomentativo a spiegazione di questa attività umana universale che si è mantenuta attraverso diversi mezzi nei millenni. L’elemento che nel corso laboratorio di scrittura fa da collante e da motore propulsore per il gruppo sono le storie di vita di ognuno. Spesso si tratta di piccoli frammenti di vita, immagini, ricordi, rievocati grazie agli stimoli proposti dalla conduttrice del gruppo.