Le donne sono state colpite in modo sproporzionato dalla perdita di posti di lavoro e di reddito. In un recente aggiornamento (nota informativa ILO, 2021), l’ILO ha riferito che le donne sono state più colpite degli uomini e, a livello globale, le perdite occupazionali per le donne sono pari al 5%, contro il 3,9% per gli uomini.
Ciò ha a che fare con le percezioni e le aspettative culturali radicate sui ruoli di genere. Le donne sono percepite come il sesso più “educativo” e forse più adatte a fornire assistenza all’infanzia e alla casa. Queste percezioni hanno esercitato una pressione inadempibile sulle donne durante la pandemia, portando a uno stress eccessivo e all’esacerbazione delle condizioni di salute mentale associate.
CARE INTERNATIONAL ha condotto un rapporto basato sui resoconti in prima persona di oltre 10.000 partecipanti sulle sfide affrontate dalle donne durante COVID-19.2 Lo studio ha rilevato che il 27% delle donne ha riportato un aumento delle sfide associate alla malattia mentale, rispetto a solo 10 % degli uomini.